Macchine ed impianti per il trattamento dei rifiuti

Coparm è una delle maggiori aziende europee nella progettazione e costruzione di impianti riciclaggio rifiuti, macchine e impianti trattamento rifiuti, una realtà unica per prodotti, soluzioni e servizi in materia di ecologia e riciclaggio: macchine ed impianti per l’ imballaggio ed il trattamento dei rifiuti quali carta da macero, cartone ondulato, nylon in foglia, contenitori in plastica per liquidi, bottiglie in PET, scarti da pulper di cartiera, rifiuti solidi urbani ed assimilabili industriali.

Le nostre macchine sono particolarmente studiate per le esigenze di industrie cartarie, scatolifici, cartotecniche, ipermercati, piccoli e grandi recuperatori, discariche, stazioni di riferimento, impianti di produzione CDR , impianti di biostabilizzazione ecc.

Richiedi un preventivo gratuito – Siamo a tua disposizione

Potete contare sulle competenze di Coparm per tutte le vostre aree di attività.

impianti riciclaggio rifiuti Coparm
Presse industriali

Presse automatiche, manuali
e per metalli.

Dettagli
Nastri trasportatori

Apparecchiature modulari per il trasporto di rifiuti.

Dettagli
Vagli rotanti

Vagli per la separazione di RSU, RSA, legno e plastica.

Dettagli
Taglia bobine

La soluzione ideale per i recuperatori di carta.

Dettagli
Trituratori

Un’offerta completa di trituratori industriali.

Dettagli
Impianti di selezione

Trattamento, trasporto e cernita di materiali riciclabili.

Dettagli
Macchine filmatrici

Fasciatura automatica con film plastico di balle di rifiuti.

Dettagli
Aprisacchi

Sistema modulare adatto a tutte le necessità.

Dettagli

Normative smaltimento rifiuti

Industrie insalubri

• I D.M. 12 febbraio 1971 e 2 marzo 1987 elencano le industrie insalubri di prima e seconda classe.
• Tra le industrie di prima classe i depositi e gli impianti di trattamento dei rifiuti solidi e dei liquami.
• Il D.P.R. 13 febbraio 1964, n. 185 fornisce indicazioni sullo smaltimento dei rifiuti radioattivi.

Smaltimento rifiuti solidi

• Una disciplina organica sui rifiuti è stata introdotta in Italia con il D.P.R. 10 settembre 1982, n. 915, in attuazione di tre direttive comunitarie sui rifiuti.
• Le attività di smaltimento dei rifiuti sono definite di pubblico interesse:
• Conferimento
• Raccolta
• Trasporto
• Trattamento

I principi generali del D.P.R. 10 settembre 1982, n. 915 :
salvaguardia dell’ambiente e del paesaggio, della salute e della sicurezza dei singoli e della collettività;
promozione di sistemi tendenti a limitare la produzione di rifiuti, a riciclarli od a riutilizzarli, o ancora il recupero di energia dai materiali;
attribuzione di competenze sulle attività inerenti allo smaltimento dei rifiuti.

I principi generali del D.P.R. 10 settembre 1982, n. 915 classificazione dei rifiuti in tre categorie:
• rifiuti urbani, provenienti da insediamenti civili;
• rifiuti speciali, derivanti da attività produttive (industriali,agricole ed artigianali );
• rifiuti tossici e nocivi, contenenti sostanze citate in appositi elenchi.

• Competenze in base al D.P.R. n.915/1982 :
• Stato – Coordinamento delle attività di smaltimento e criteri generali rispetto ai sistemi impiegati per lo smaltimento.
• Regioni – Organizzazione dei servizi di smaltimento determinazione delle zone e autorizzazione agli impianti.
• Province – Controllo tecnico dello smaltimento
• Comuni – Attività di smaltimento dei rifiuti urbani e normazione sullo smaltimento dei rifiuti urbani pericolosi.

• Disposizioni applicative del D.P.R. n. 915/1982 deliberate da comitato interministariale:
• criteri di assimilabilità di determinati rifiuti speciali ai rifiuti urbani ( es. imballi );
• concentrazione delle sostanze tabellate al di sopra delle quali i rifiuti speciali sono classificabili come tossici e nocivi;
• definizione di rifiuti pericolosi ( batterie, farmaci ).

Citiamo ancora il D.P.C.M. 3 agosto 1990 recante disposizioni in materia di smaltimento dei rifiuti industriali. Tale decreto, al fine di fronteggiare la situazione derivante dal fabbisogno di smaltimento di tali rifiuti non soddisfatto, delega a ciascuna regione il compito di individuare:

a) le tipologie e le dimensioni di impianti atti a smaltire quei rifiuti;
b) le localizzazioni degli stessi impianti, anche
all’interno degli stabilimenti per lo smaltimento dei rifiuti prodotti in loco;
c) un sistema di aree di stoccaggio e pre-trattamento, di impianti di smaltimento e di discariche.
Tale sistema deve prevedere strutture per:
la caratterizzazione e la classificazione dei rifiuti;
il trattamento preliminare e lo stoccaggio provvisorio;
il trattamento chimico, fisico e biologico;
la termodistruzione;
l’inertizzazione;
lo stoccaggio definitivo.

La normativa sui rifiuti solidi è in continua evoluzione attraverso leggi, disposizioni, raccomandazioni emanate da CE, stato e regioni. Motivo per cui su tale argomento – come per tutti quelli riguardanti la salute dell’uomo e la salvaguardia dell’ambiente – vale la raccomandazione : all’atto di affrontare un problema attinente ai rifiuti, occorre aggiornarsi sulla normativa in essere.

-raccolta differenziata: raccolta idonea a raggruppare i rifiuti urbani in frazioni merceologiche omogenee, destinate al riutilizzo, al riciclaggio ed al recupero di materia prima;
– recupero: comprende operazioni quali:
• l’utilizzazione di rifiuti come combustibile per produrre energia;
• il riciclo/recupero dei metalli e di altre sostanze inorganiche;
• la rigenerazione o altri reimpieghi degli oli e di solventi;
• il riciclo delle sostanze organiche in agricoltura;

B) Classificazione dei rifiuti in tre categorie:

I. Rifiuti urbani, provenienti da locali e luoghi adibiti a uso di civile abitazione, dallo spazzamento delle strade,dalle aree verdi
II. Rifiuti speciali, derivanti da: lavorazioni industriali e artigianali,attività commerciali e di servizio, attività agricole ed agro-industriali, smaltimenti, abbattimento dei fumi, attività sanitarie, macchinari e apparecchiature obsoleti, veicoli a motore.
III. Rifiuti pericolosi,sono tali i rifiuti provenienti da:
• produzioni conciarie e tessili;
• processi chimici inorganici;
• processi chimici organici;
• produzione e uso di vernici;
• processi termici (centrali termiche, metallurgie termiche dell’alluminio ( del piombo, dello zinco e del rame;
• lavorazioni e trattamenti superficiali di metalli e plastica
• oli esauriti;
• batterie e accumulatori;
• demolizioni e scavi che diano luogo a rifiuti pericolosi ( es. amianto );
• impianti di trattamento rifiuti e acque reflue.

Referenze